Cos’è l’Osteopatia? Dove e come nasce? Che cosa la differenzia dalle altre terapie manuali?
Il web abbonda di articoli che rispondono in maniera più che esauriente a queste domande, però per dare il LA a questo “Osteoblog” qualcosa la devo dire pure io!
L’Osteopatia nasce con Andrew Taylor Still nel 1874 e si basa su dei principi cardine: primo, il corpo come unica unità e dove ogni singolo elemento influenza, in positivo ed in negativo, tutti gli altri; secondo, la funzione regola la struttura e viceversa, quindi quando fra i due viene a mancare equilibrio, entrambi non funzionano come dovrebbero; ultimo, ma non per importanza, il corpo è una macchina perfetta a cui basta il giusto input ed è in grado di autoregolarsi e raggiungere la guarigione.
Bene, ora che vi ho illustrato le cose basilari della mia professione, veniamo al bello:
Perché affidarsi all’Osteopatia e perché proprio a me?
Innanzitutto mi preme dire che l’Osteopatia, e quindi anche gli osteopati (checché qualcuno ne dica), NON sono invincibili, NON possono fare tutto e NON possono risolvere tutti i problemi di salute. L’osteopata NON fa diagnosi e NON guarisce, bensì aiuta il paziente a ritrovare il suo equilibrio e quindi il miglior stato di salute in relazione alla situazione in cui si trova.
Il fatto di non vedere il paziente come un sintomo o come una malattia, ma di vederlo come una persona che ha una vita, un lavoro, una famiglia, degli hobby, e che quindi DEVE funzionare per poter compiere tutta una serie di azioni proprie di queste situazioni, rende l’Osteopatia una terapia manuale (e si spera il prima possibile anche una professione sanitaria) estremamente umana e completa.
Ciò che personalmente amo di questo approccio è che i miglioramenti che i pazienti raggiungono vengono ottenuti grazie alla abilità manuale dell’osteopata, alle MIE mani: sono stata io in prima persona che con la mia competenza percettiva ho saputo dosare il giusto grado di pressione per rilasciare un muscolo; io che palpatoriamente ho identificato le zone di maggior tensione e rigidità articolare e sono stata in grado di sbloccarle/allentarle; io che mi sono messa in ascolto, ho indotto degli input e ho sentito come la stimolazione di una zona influenzasse in positivo o in negativo un’altra zona, discriminando quale delle due fosse la causa primaria del sistema in disequilibrio. Non è come applicare una pomata – con tutto il rispetto e la stima per le pomate – e vedere che effettivamente il livido si riassorbe. Non è una cosa “passiva”. Il bello ed il brutto della mia professione è che se IO non funziono, non funziona il mio trattamento… Ma quando funziono, sono meraviglie, “OSTEOMAGIE”!
E’ una strada sempre in salita, che necessita di continui aggiornamenti, studi, certificazioni e specializzazioni. Non si è minimamente arrivati, una volta finiti i 5 anni universitari. Ricordo come fosse ieri quando un mio ex docente, che ora ho l’onore di chiamare collega, mi prese da parte e mi disse “Fatti dare un consiglio da uno che ormai con queste mani ci lavora da più di 40 anni: io mi sono dovuto formare da solo, solo con la pratica. Ai miei tempi non c’erano tutti i corsi di cui potete disporre voi e, banalmente, non c’era nemmeno internet e tutto il materiale scientifico che ora si può consultare. Se mi dovessero chiedere quando mi sono sentito davvero un osteopata, direi dopo circa 10 anni di lavoro.”. Prospettiva allettante, non trovate? Ma non vedo l’ora di arrivarci.
Spero che l’amore e la soddisfazione che provo nel far stare bene un paziente e per quello che faccio si riesca a percepire da queste mie parole… In caso contrario, sarò lieta di aspettarvi in studio così da potervi mostrare e dimostrare dal vivo quanto sia importante per me.